Lavoro, flessibilità e nuove tutele – 46° Congresso Nazionale AIDP

Last Updated on May 12, 2017

Toffoletto De Luca Tamajo e Soci porta anche quest’anno la sua esperienza nel diritto del lavoro al 46° Congresso Nazionale di AIDP – Associazione Italiana per la Direzione del Personale, che si terrà tra Genova e Civitavecchia dal 12 al 14 maggio. Due giorni di confronto sulla gestione del lavoro e le sue novità, dal titolo “Un mare di risorse. La persona come opportunità”.

L’Avvocato Aldo Bottini e la Professoressa Avvocato Maria Teresa Salimbeni, entrambi partner dello Studio, si confronteranno con la platea di direttori del personale sulle modifiche che sono intervenute nella normativa del lavoro in quest’ultimo anno ed in particolare sui concetti di flessibilità e nuove tutele.

Due anni di intensa attività riformatrice hanno cambiato le regole del lavoro e del suo mercato come mai negli ultimi 30 anni, per questo il Jobs Act, per ampiezza dell’intervento e radicalità delle soluzioni, può ben essere considerato una riforma epocale, paragonabile, per il suo impatto, allo statuto dei lavoratori del 1970.

“Il Jobs Act ha riscritto tre norme fondamentali dello Statuto, gli articoli 18, 4 e 13 – sottolinea l’avvocato Aldo Bottini . – In questo modo ha preso di petto la parte core del diritto del lavoro, il rapporto di lavoro a tempo indeterminato, con l’obiettivo di renderlo più appetibile, attraverso l’iniezione di massicce dosi di semplificazione e flessibilità. In quest’ottica sono cambiate le regole fondamentali in tema di ingresso al lavoro, di gestione del rapporto e di uscita.”

“A livello gestionale, sono state rese meno complicate le riorganizzazioni modificando la norma sui cambi di mansione, e le nuove disposizioni sui controlli hanno semplificato l’utilizzo degli strumenti informatici – aggiunge la Professoressa Salimbeni. – Ma a cambiare, soprattutto, è stato il sistema di tutele contro il licenziamento illegittimo affermando che la regola deve essere l’indennizzo, mentre la reintegrazione un’eccezione, allineandoci così al resto d’Europa, e sono stati resi preventivabili i possibili costi del recesso.”

Il modello al quale tende la nuova normativa è quello della flexsecurity europea e, anche se ancora sono presenti alcune criticità, ciò che si attende dalle nuove norme è che siano un aiuto concreto per la competitività delle imprese