Toffoletto De Luca Tamajo e Soci: Cosa deve fare un’azienda per utilizzare lo Smart Working?

Last Updated on Maggio 29, 2017

Con il Jobs Act del lavoro autonomo è stata finalmente approvata al Senato la regolamentazione del lavoro agile o Smart Working, dando un quadro normativo preciso per la sua utilizzazione. Ne approfondirà le implicazioni legali l’avvocato Donatella Cungi , partner di Toffoletto De Luca Tamajo e Soci, durante la seconda edizione di “A ciascuno il suo Smart Working”, un focus sulle tutele legali organizzato da RWA Consulting in collaborazione con lo Studio specializzato in diritto del lavoro.
 
L’appuntamento con “A ciascuno il suo Smart Working” è per domani, martedì 30 maggio, dalle 9.30 alle 12.30, in via Copernico 38 a Milano, nell’ambito della Settimana del Lavoro Agile 2017 promossa dal Comune lombardo. Per partecipare è necessario richiedere l’accredito tramite il sito del  RWA Consulting .    
 
La disciplina dello Smart Working ha come obbiettivo quello di disegnare una corretta cornice legale per una modalità di lavoro flessibile, che mira ad agevolare una migliore conciliazione di tempi di vita e di lavoro e ad incrementare la competitività delle imprese.
 
«Il lavoro agile non si configura, infatti, come una particolare tipologia contrattuale – spiega l’avvocato Cungi. – Si tratta di una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato che, in linea con l’evoluzione tecnologica e con le moderne dinamiche lavorative, non prevede un unico luogo di lavoro ma presuppone che la prestazione possa essere svolta, mediante dispositivi mobili, tanto all’interno quanto all’esterno dell’azienda, senza una postazione fissa.»
 
Elemento chiave per l’attivazione del lavoro agile è l’accordo scritto tra le parti che va a definire tutte le peculiarità che disciplinano questa modalità di esecuzione della prestazione lavorativa.
 
«Dal momento che lo Smart Working è strettamente collegato agli strumenti tecnologici – continua l’avvocato Cungi – per le aziende diventa imprescindibile avere una policy completa e ben definita sull’utilizzo degli strumenti di lavoro, che stabilisca l’esercizio del potere di controllo e disciplinare del datore di lavoro sulla prestazione resa dal lavoratore all’esterno dei locali aziendali, nel rispetto dell’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori, oltre al diritto alla disconnessione».
 
Le attività preliminari che devono intraprendere le aziende per essere pronte ad offrire l’opportunità di sfruttare lo Smart Working ai propri dipendenti sono molte e devono essere delineate con precisione. Oltre all’accordo scritto con il dipendente interessato e alla policy sull’utilizzo degli strumenti di lavoro, l’organizzazione dovrà redigere un codice disciplinare e un’informativa scritta sui rischi generali e specifici. Per tutte queste attività sarà quindi importante affidarsi ad un consulente e avviare un processo di analisi della situazione attuale che individui i potenziali rischi e suggerisca le migliori raccomandazioni per istituire best practice e procedure. A tale proposito, Toffoletto de Luca Tamajo e Soci offre alle aziende un servizio di consulenza e assistenza per ottenere un risultato concreto in modo veloce ed efficiente.
 
A fronte di questo sforzo iniziale, lo strumento del lavoro agile potrà essere importante per le performance aziendali, permettendo una promozione del benessere dei propri dipendenti nell’ambiente di lavoro che ne favorisca la produttività e, soprattutto nel lungo periodo, un contenimento dei costi aziendali connessi, per esempio, alla presenza del personale in azienda.

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